Instabilità della spalla
La spalla instabile può riguardare diversi quadri nosologici, dalle lussazioni della spalla alle le sublussazioni della spalla fino alla patologia da iperlassità.
La spalla instabile interessa i pazienti che presentano segni di lassità congenita generalizzata. In questo caso spesso è associata anche l’instabilità di spalla bilaterale e multidirezionale (anteriore, posteriore e inferiore).
Diverso il caso in cui l’instabilità della spalla è provocata da movimenti di carattere sportivo, come quelli che si compiono durante gli esercizi di ginnastica, pallavolo, nuoto e sollevamento pesi. Il continuo ripetersi di movimenti compiuti al di sopra della testa crea lassità articolare che a sua volta provoca sollecitazioni anomale su strutture nervose e tessuti molli periarticolari che danno origine al dolore.
I SINTOMI DELLA SPALLA INSTABILE
I sintomi della spalla instabile riguardano principalmente il forte dolore alla spalla avvertito dal paziente a cui può accompagnarsi anche la sindrome del “braccio morto” o parestesie all’arto superiore durante il ripetersi dell’attività. Ripetute lussazione o sublussazioni senza un trauma significativo, fanno parte dei sintomi della spalla instabile.
Per conoscere lo stadio degenerativo della patologia e quindi delle strutture capsulari, dei tendini e delle fasce muscolari, il medico prescriverà esami strumentali. Nel caso dell'instabilità della spalla, il trattamento conservativo è il più indicato.
La riabilitazione della spalla instabile punta al miglioramento della biomeccanica articolare attraverso esercizi mirati a rafforzare i muscoli che sostengono l’articolazione. Negli sport dove il movimento sopra le spalle fa parte della pratica sportiva, la riabilitazione mira a rafforzare i muscoli della cuffia e quindi il recupero del controllo neuromuscolare della spalla.
L’intervento chirurgico per la spalla instabile è la soluzione più estrema e di solito viene consigliata quando non si sono avuti miglioramenti significativi durante i primi sei mesi di trattamento. Subito dopo l’intervento il paziente dovrà comunque sottoporsi ad un percorso riabilitativo.
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